mercoledì 2 luglio 2014

Combattere l'acidosi metabolica

Quando mangiamo e beviamo tutto si trasforma in energia e terminato il processo digestivo, restano le scorie che a seconda della qualità dei cibi ingeriti, generano una condizione di acidità o alcalinità nel corpo.
Gli alimenti si suddividono infatti in acidi e alcalini – o basici – ed il PH è la loro unità di misura (da 0 a 7 di PH la sostanza è acida, da 7 a 14 è alcalina).
Tutti i processi vitali hanno luogo se il valore del PH è leggermente alcalino, quindi va da sé che l'equilibrio acido-alcalino nell’organismo sia fondamentale.


Alimenti che acidificano 
il corpo
Alimenti neutri
Alimenti che alcalinizzano il corpo
Zucchero raffinato (contiene SOLO carboidrati raffinati che affaticano il pancreas) – PH 2,1
Cereali integrali cotti (l’unico alcalinizzante è il miglio. Gli altri sono leggermente acidi, ma tollerati)
Verdure soprattutto crude (crude producono ossigeno, cotte no)
Sale raffinato
Olio extravergine d'oliva e oli di semi ottenuti a freddo
Frutta (soprattutto agrumi)
Carne
Formaggi ovini e caprini freschi
Miele
Formaggi vaccini
Latte, yogurt
Aloe vera
Pesce
Legumi
Acqua
Uova


Burro e strutto


Farine raffinate


Caffeina


Bibite


Junk food





N.B.: non confondiamo l'effetto acidificante o alcalinizzante dei cibi con il loro sapore! Esempio principe, il limone!!!!



Che cosa favorisce l'acidosi, oltre il cibo a PH acido:
  • uso prolungato di farmaci
  • vita sedentaria (minore ossigenazione dei tessuti)
  • fumo
  • alcool
  • stress emotivo / psicologico / fisico (sport troppo intenso o poco riposo)

















Sintomi di acidosi in corso:
insonnia
ritenzione idrica
artrite reumatoide
emicrania
sbalzi di pressione sanguigna
stipsi alternata a diarrea
denti opachi
stanchezza cronica
disbiosi
sonnolenza
candidosi
crampi muscolari ed acido lattico
irritabilità
cellulite
osteoporosi
cancro


Molti studi effettuati, tra cui quelli di Otto H. Warburg (Premio Nobel della Medicina nel 1931), George W. Crile, Theodore A. Baroody, dimostrano che le cellule cancerose si sviluppano solo in ambiente acido ed in assenza di ossigeno.
Questo a mio parere non significa che l’acidosi sia l'unica causa del cancro, ma un corpo in continuativa tendenza verso l'acidosi, ha sicuramente minori difese.
Le sostanze alcalinizzanti di cui un organismo dispone sono i bicarbonati, il calcio, il potassio, il sodio ed il magnesio, rintracciabili nel cibo e nell'acqua. Se non ne trova una quantità sufficiente in circolo, li preleva dalle ossa (osteoporosi in agguato...) oppure soccombe all'attacco delle malattie.

L’acidosi causa l’espulsione dell’ossigeno e viceversa, la mancanza di ossigeno nelle cellule crea un ambiente acido.
Warburg ha dichiarato: “Privando una cellula del 35% del suo ossigeno per 48 ore è possibile convertirla in un cancro”.


Il PH sanguigno è in equilibrio se compreso tra 7.3 e 7.5, quindi leggermente alcalino.
Se questo valore diminuisse o aumentasse - anche di poco - non potremmo sopravvivere ed i meccanismi che ci consentono di vivere verrebbero compromessi in pochissimo tempo (minuti!).
Quando per qualsiasi motivo le variazioni del PH sanguigno si orientano troppo verso uno dei due estremi (0 – 14), l'organismo lo riporta alla normalità grazie ai reni e ai polmoni, i nostri filtri depuratori.
Espirando, eliminiamo le scorie acide in modo da riportare il PH nella norma anche in tempi brevissimi; ed i reni eliminano con l'urina le sostanze nocive e acidificanti.
L'organismo ha i mezzi per correggere piccole variazioni quotidiane, ma non può gestire quelle improvvise (esempio, avvelenamento da ammoniaca) o costanti nel tempo.


In pratica...
Gli alimenti alcalinizzanti dovrebbero rappresentare circa il 75% del consumo giornaliero ed i liquidi
dovrebbero toccare i 2 litri, limitando il più possibile caffè, tè ed alcolici (evitare, se si può acqua con un PH inferiore a 7.0).
Un pasto, comunque, comporta acidosi se manca del tutto di alcalinizzanti....quindi non rinunciamo mai a verdura e frutta – di stagione e del territorio – in abbondanza nell'arco della giornata.
Riduciamo invece di molto il consumo di carne (soprattutto quella rossa) e sostituiamo le sue proteine con quelle vegetali (legumi + cereali integrali).
Latticini di origine caprina – quindi meno grassi e meno “inquinati” da medicinali d'allevamento intensivo – uova e pesce forniscono la vitamina B12 senza acidificare troppo, ma è bene non abusarne!


Come si misura il PH?
Misurare il PH precisamente non è semplice perché come scritto prima è in continua oscillazione nell'arco della giornata, ma in linea di massima si possono usare le cartine tornasole con cui misurare il PH dell'urina o della saliva (solitamente al mattino più acido, per poi diventare alcalino a metà mattina, acido dopo pranzo, molto alcalino nel pomeriggio, acido dopo cena).
Se i valori del PH risultano ripetutamente acidi e si discostano notevolmente dalla curva ideale, è necessario modificare il proprio stile di vita. L'alimentazione e l'attività fisica – meglio se all'aperto – possono fare molto.






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