giovedì 31 luglio 2014

Torta ceciosa (e farinata)

A me piace tantissimo la farinata....che preparo così
(900 ml acqua - 300 g farina di ceci - mezzo bicchiere di olio EVO - sale e pepe q.b. / da 4 a 10 ore di "riposo" fuori figo / forno a 220° preriscaldato, una teglia di circa 40 cm di diametro ben unta e 30 minuti di cottura + grill!)
...ma questa versione è più veloce e meno grassa.

E' un ottimo secondo piatto, a base di proteine, fibre alimentari, minerali (potassio, calcio, fosforo e magnesio...), vitamine del gruppo B, vitamina C, K ed E e di omega3.

Quindi, urliamo tutti insieme: W I CECI!!!!!


Ho preso spunto dalle indicazioni fornite da Marco Bianchi, ma ho modificato le dosi degli ingredienti in base alla mia padella (26 cm di diametro) in modo da ottenere una torta non troppo spessa:

300 g di acqua
150 g di farina di ceci (il rapporto tra acqua e farina è sempre una il doppio dell'altra....)
2 cucchiai di olio EVO
sale e pepe

Svariate le "aggiuntine" che possono andare benissimo per l'arricchimento (dalle cipolle, agli zucchini, alle erbe aromatiche....), secondo i gusti...basta che non siano troppo pesanti ed ingombranti!!! Nel senso che l'impasto deve comunque risultare fluido e leggero.

Procedimento:
- ungere leggermente la padella e far rosolare gli ingredienti aggiuntivi (quella in foto contiene semplicemente un trito di carote, sedano e cipolla) a fuoco moderato.
- stufare con un pochino d'acqua, ma poca eh!
- nel frattempo, con una frusta, unire acqua, olio e farina di ceci, cercando di eliminare eventuali grumi
- salare e pepare questa pastella
- quando la padella è ben ben ben calda, versare la pastella e lasciare cuocere per circa 7-9 minuti a fuoco sostenuto (tenderà ad asciugarsi e a staccarsi dalla padella) ma facendo attenzione che non bruci!
- girare la "torta ceciosa" come se stessimo facendo una frittata, quindi con l'utilizzo di un coperchio o di un piatto e ribaltarla nella padella
- cuocere anche questo lato per 7-9 minuti circa
- impiattare e gustare!


Come?
Io la adoro farcita di caprino fresco (versione non-vegan) o di patè di olive taggiasche, ma anche così com'è, semplice, è ottima (può risultare un po' stopposa.....quindi è meglio aggiungere qualcosa in grado di inumidirla un pochino....)!!!


lunedì 28 luglio 2014

Polpette di zucchine al profumo di menta

Un antipasto gustoso, fresco e veloce!!! Proprio una ventata d'estate! Potreste anche servirlo come secondo...ma secondo me, sono più adatte ad aprire il pasto queste polpettine!!!

Composte per più del 90% da acqua, le zucchine sono altamente digeribili, ricche di acido folico, potassio e vitamine A, C, ed E...quindi...possiamo abbondare!!! ^_________^

Periodo di reperibilità delle verdure: giugno-settembre

Ingredienti per 30 polpette circa: 
800 gr zucchine
100 gr ricotta di capra
1 uovo
6-7 foglioline di menta (più alcune per decorare)
sale, pepe e farina q.b.
6 cucchiai di pangrattato (meglio se gluten-free.........)
farina q.b.
olio per friggere

Procedimento:
Lavare le zucchine e tagliare le estremità.

Grattugiarle con una grattugia a fori medi, salarle leggermente e metterle a scolare in uno scolapasta capiente posandovi sopra un piattino, a sua volta coperto da un peso.
Lasciare così per mezz’oretta, in modo che perdano tutta l’acqua.

Strizzarle bene ed aggiungere la ricotta, l’uovo, la menta tritata ed il pangrattato.

Mescolare bene per amalgamare gli ingredienti ed aggiustare ancora di sale e pepe.

Formare con l’impasto delle piccole polpette leggermente schiacciate, infarinarle su tutti i lati e friggerle in olio caldo, fino a che saranno ben dorate. Servirle calde guarnite da qualche fogliolina di menta...

Prima Variante:
Cottura in FORNO: Foderare la leccarda con carta forno spennellata con un po’ d'olio ed adagiarci le polpette. Spennellare con un filo d'olio anche il lato superiore delle polpette ed infornare a 200°C sul ripiano di mezzo. Dopo dieci minuti, girare le polpette e procedere per altri dieci minuti. Se vogliamo una crosticina ancora più croccante, si possono passare le polpette al grill per pochissimi minuti.

Seconda Variante:
Versione VEGAN: Eliminare chiaramente uovo e ricotta dalla ricetta ed aggiungere all’impasto 2 patate precedentemente lessate e schiacciate bene con la forchetta.
Procedere con la cottura in forno, onde evitare che in padella si divida l'impasto...

Pomodori e uova gustosi

Periodo di reperibilità delle verdure: giugno-ottobre.

Un piatto estivo, fresco, gustoso, ottimo! Piace a tutti, sempre....è un successo garantito! Apre le danze a tavola con semplicità, gioia e genuinità...non potrete rinunciare al bis! Ed è anche veloce da preparare!

Ingredienti:
- pomodori da insalata o butaline - che in dialetto piemontese è il modo in cui vengono chiamati i pomodori San Marzano - (1 per ogni persona), purchè sodi e compatti!
- uova sode - si usa soltanto il tuorlo per questa ricetta! Leggete oltre per scoprire come utilizzare gli albumi! - (1 ogni 2 persone)
- acciughe (1 ogni 2 persone)
- capperi (1 ogni 2 persone)
- tonno al naturale e ben sgocciolato (20 g per persona)
- qualche ciuffetto di prezzemolo
- olive verdi/nere snocciolate
- 2 cucchiaini d'olio d'oliva

Procedimento:
Mettere a bollire le uova per farle rassodare.
Lavare e asciugare i pomodori, tagliarli a metà e privarli dei semini e dell'acqua in eccesso con un cucchiaino.

Una volta cotte le uova, sgusciarle e dividere i tuorli dagli albumi.
(Per non sprecare i bianchi rassodati, potete tagliare le uova a metà e tenerli da parte. O raddoppiate le dosi degli altri ingredienti della ricetta per farcire poi anche gli albumi, oppure potete gustarli da soli, tagliati a tocchetti e conditi con sale, pepe, limone e olio, magari con qualche foglia di insalatina verde...) *

In un tritatutto, porre tutti gli ingredienti eccetto il prezzemolo, le olive e gli albumi sodi, e tritare finemente finchè non si amalgama il tutto.

Unire al composto i ciuffetti di prezzemolo tritati grossolanamente e amalgamare.

Riempire le metà di pomodoro con il composto e se avete avanzato i mezzi bianchi, anche questi *.

Ponete un'oliva al centro di ogni mezzo pomodoro / uovo, impiattate e ponete in frigo un mezzoretta prima di servire.


NOTA BENE:
Di solito, non è necessario salare il composto, data la presenza di capperi e acciughe, ma assaggiate sempre!

Per una versione più veloce, invece, potete sostituire le uova sode con la maionese!





martedì 22 luglio 2014

Latte e formaggi caprini

Premesso che meno proteine di origine animale "vede" il nostro organismo, meglio sta e lavora...talvolta, se vogliamo uscire dal seminato, secondo me, è bene farlo senza allontanarsene troppo! Per cui, in merito ai latticini, io scelgo preferibilmente quelli di capra o pecora.

Il latte di capra è stato il primo a essere consumato dall’uomo del Mediterraneo e del Medio Oriente...addirittura era il nutrimento principale anche dei bambini perchè subito dopo quello di asina, per composizione chimica, è il più simile al latte materno.

Le proteine del latte di capra - dette a catena corta - infatti, sono più piccole di quelle contenute nel latte di mucca e ciò vale anche per le particelle di grasso (da 0,1 a 1 micron mentre nel latte vaccino vanno da 3 a 10 micron).
Questo tipo di grassi viene assorbita direttamente dalla mucosa intestinale e prontamente veicolata al fegato, senza seguire il percorso compiuto invece dai grassi a lunga catena, che vengono rilasciati nel sistema linfatico per essere metabolizzati in tempi più lunghi, creando spesso gonfiori e rallentando l'organismo.

Altro punto che gioca favore del latte caprino è che contenendo molta acqua, ha solamente 230-250 calorie per 100 g!
Ciò significa che il latte caprino si digerisce meglio e prima...e vi farà piacere sapere che gli acidi grassi a catena corta, inoltre, non hanno quasi alcun effetto negativo sul colesterolo!! Ottimo, no?
Poi, il latte di capra ha una maggiore concentrazione di calcio: 150 mg per 100 g (in quello vaccino circa 135 mg), quindi, ad esclusione della vitamina B12 che è presente in concentrazioni nettamente inferiori, è un alimento completo e biologico!
Perchè biologico? Perchè le capre e le pecore non sono fortunatamente soggette all’allevamento intensivo e farcito di farmaci cui sono sottoposte le mucche, non sono alimentate con i mangimi industriali e vivono in natura.
Il caprino fresco viene prodotto senza l'aggiunta di caglio ed evitando la pastorizzazione, il suo patrimonio vitaminico viene salvaguardato...quindi attenzione a ciò che compriamo! In commercio ne esistono - purtroppo - di addizionati con caglio e pastorizzati...e soprattutto di misti, cioè contenenti anche latte vaccino!!!! Uff...

Molto importante è infine il discorso sulla caseina:
nel latte di capra la caseina alfa-S1 (ritenuta la maggiore responsabile dell'allergia alle proteine del latte e spesso strettamente connessa allo sviluppo di malattie croniche infiammatorie, compreso il cancro, e a problemi digestivi, intestinali, ormonali, ecc...) è molto scarsa o del tutto assente. Questa differenza spiega in larga misura perché, nella maggior parte dei casi, gli individui che non sopportano il latte vaccino possono consumare il latte caprino ed i suoi derivati.
Le micelle formate dalla caseina del latte caprino hanno un diametro minore, formano complessi piu' friabili e l'attacco da parte degli enzimi digestivi e' facilitato.

[APPENDICE SULLA CASEINA che renderà felici molti vegetariani, intolleranti al lattosio, allergici alla caseina (le intolleranze riguardano il sistema digerente, mentre le allergie il sistema immunitario) e semplici amanti del Parmigiano Reggiano (me compresa....lo ammetto!).
Questo formaggio vaccino è del tutto privo di lattosio e se stagionato oltre i 30 mesi, arriva a contenere anche bassissime quantità di caseina. Bella notizia, sì, ma non abbondate!! Contiene anche parecchi grassi...però si può consumare con criterio e buon senso....
Recenti studi hanno infatti dimostrato che due soggetti allergici alla caseina su tre sono asintomatici all’assunzione di Parmigiano a lunga stagionatura. Il fenomeno è dato dalla proteolisi, attraverso la quale la caseina, viene ridotta in parti sempre più piccole, fino ad arrivare ad averne una buona parte completamente ridotta in amminoacidi.]



E' bene ricordare che:
  • I batteri "buoni" che si producono spontaneamente rendono il latte caprino un alimento utile al buon funzionamento del nostro intestino, MA per quanto riguarda il lattosio, e quindi un'eventuale intolleranza, non presenta sostanziali vantaggi rispetto a quello vaccino...
  • Il caglio può avere origine animale, vegetale e microbica. Quello animale, è estratto dallo stomaco di vitelli o ovini lattanti (!!!!!!!!!!); quello microbico viene estratto da una muffa (Mucor miehei) e quello vegetale è estratto dal lattice fuoriuscente dai tagli inferti ad alberi di fico, oppure con i fiori di cardo selvatico.
  • Il calore della pastorizzazione distrugge gli enzimi necessari ad una buona assimilazione del calcio ed anche i batteri che contribuiscono a sintetizzare la vitamina B e a tenere sotto controllo i batteri putrefattivi. La pastorizzazione interrompe la crescita dei batteri solo temporaneamente: in seguito i batteri rimasti si riproducono molto di più che nel latte crudo. Inoltre, si verificano la perdita di vitamine A, B, C e E; la trasformazione del lattosio in beta-lattosio, che è molto più solubile e quindi assorbito più velocemente dall’organismo, con il risultato che ci si sente affamati dopo poco tempo; la perdita del 20% di iodio causando costipazione.


fonti:
albanesi.it
riza.it
massimopandiani.it
altroconsumo.it
amalattea.com


mercoledì 16 luglio 2014

Cornetti-brioches totally veg

Ecco una ricetta semplice da eseguire per ottenere delle deliziose briochine totalmente vegane per la colazione o per il tè delle 17.00!

Ingredienti:
200g FARINA 0 o di Farro
300g FARINA INTEGRALE
70g MIELE
60g ZUCCHERO DI CANNA INTEGRALE
100g OLIO DI MAIS
15g LIEVITO DI BIRRA
150g ACQUA
100 g LATTE VEGETALE
SCORZA DI LIMONE O D'ARANCIA
FARCITURA A PIACERE

Procedimento:

Impastare tutti gli ingredienti, aggiungendo i liquidi (acqua e latte) poco alla volta, l'olio alla fine. 
L'impasto sarà molto morbido, un po' appiccicoso ed è necessario impastare finchè non diventa liscio ed elastico.
Coprire con la pellicola e far lievitare x 2 o 3 ore (o comunque fino a raddoppio). 
Se si ha più tempo mettere in frigo x 12 ore.
Stendere bene l'impasto in un rettangolo e formare dei triangoli "stretti" (devono essere piuttosto alti e con una base non troppo larga...diciamo h. 15 cm, l. 10 cm).
Se si desidera, farcire a piacere e arrotolare x formare i cornetti.
Far lievitare ancora fino al raddoppio, spennellare con acqua e zucchero di canna. 
Cuocere a 180° x 15 min




Un grazie di cuore a Lara che mi ha fornito l'originale della ricetta (in versione non veg)!











Semi......di salute!

Delle piante, delle verdure, della frutta....non si butta via niente! Nemmeno i semi!
Un concentrato di proprietà curative e benefiche per la salute è racchiuso nei piccoli semi che sempre più frequentemente, per fortuna, arricchiscono le nostre portate con gusto, apportando quel tocco croccante al palato e piacevole alla vista!
La natura non ci fa mancare niente, basta semplicemente riscoprirla!

I più comuni sono:

Semi di zucca: quando tagliamo e puliamo una zucca, non cestiniamo i semi trovati perché sono un toccasana per curare le cistiti o le generali infiammazioni del sistema urinario. Circa tre cucchiai al giorno di semi crudi, ci aiuteranno...attenzione, però! Sono ricchi di "grassi buoni", quindi piuttosto calorici.

Semi di papavero: rimedio naturale per gestire ansie e stress, ricchissimi di calcio, manganese, omega 6 e vitamina E.

Semi di girasole: potenti alleati contro stress, arteriosclerosi, disturbi cardiaci e colesterolo. Hanno un ricchissimo patrimonio vitaminico, uno dei più elevati del mondo vegetale (B, D, E).

Semi di Finocchio: conosciuti dagli antichi romani per le proprietà terapeutiche, oggi vengono usati per contrastare una digestione difficile, l'acidità di stomaco ed il gonfiore addominale.

Semi di lino: oltre ad essere i "semi dell'estetica", perchè grazie alle loro capacità emollienti rendono belli i nostri capelli, le nostre unghie e la nostra pelle...ci aiutano in caso di stitichezza e cistite. Sono ricchi di omega3

Semi di sesamo: molto utilizzati nella cucina mediorientale, sono ideali per i bambini (oltre che per gli adulti, certo!) perchè sono molto nutrienti, rinforzano il sistema immunitario e favoriscono l'apporto di ferro, calcio, fosforo, magnesio e silicio, acidi grassi essenziali, vitamine B, E, T e D.

I meno diffusi: 
Semi di canapa: contengono gli 8 amminoacidi essenziali per il rinnovo cellulare e sono ideali per prevenire artrosi, asma, sinusite, acne, eczemi.

Semi di chia: ricchissimi di calcio (un quantitativo di 5 volte superiore a quello del latte vaccino....) e di acidi grassi essenziali omega3 e omega6, per il loro apporto di vitamina C, ferro e potassio sorprendente, sono delle piccole "bombe" di energia. Controllano il livello degli zuccheri nel sangue, la pressione sanguigna e contribuiscono a limitare l'aumento di peso.

Semi di psillio: piccolissimi alleati dei disturbi intestinali, con essi si curano stipsi e diarrea, e si riducono i livelli di colesterolo e di zuccheri nel sangue. Contengono al loro interno una mucillagine che al contatto con l’acqua aumenta di volume e stimola l’attività intestinale senza infiammare le mucose, anzi generando un effetto lenitivo e protettivo.

Come assumerli regolarmente? Nelle insalate, nelle verdure, nei prodotti da forno fatti in casa come torte, pane, grissini, biscotti....in barrette energetiche, nel muesli, sotto forma di olio, tisane, infusi....
In commercio esistono dei comodissimi MIX già pronti come questo...che nella mia dispensa non manca mai!
Il modo migliore è assumerli crudi e macinati al momento...magari aggiunti all'ultimo nelle nostre portate, ma anche se racchiusi in un impasto e quindi sottoposti a cottura in forno non perdono le loro proprietà...basta lasciarli interi....saranno poi "macinati" dai nostri denti! ^_____________^

martedì 15 luglio 2014

Riso Venere alla crema di sedano

Periodo di reperibilità delle verdure: tutto l'anno.

Un piatto leggero, gustoso e sano!!!
Ideale per un pranzo estivo...perché è buono anche gustato tiepido!

Il protagonista è il sedano, ortaggio nativo del Mediterraneo, ricco di acqua e fibre, ma scarso di proteine, zuccheri e grassi. Quindi...perfetto!!!
E' un ottimo alleato se abbiamo bisogno di regolare le funzioni intestinali e, udite udite, se dobbiamo tenere sotto controllo il colesterolo. Nel Medioevo, infatti, era considerato un'erba medicinale, per le sue proprietà digestive, diuretiche e disintossicanti...
Se consumato crudo, poi, mantiene anche il potassio, il calcio, il magnesio, e le vitamine A e C (soprattutto nelle foglie)!

Ingredienti e dosi per 4 persone:

1 cipolla bionda
4 coste di sedano tenero ed una manciata di foglie (le più belle, servono per decorare il piatto...quindi, tenerle da parte)
120-140 g di panna da cucina vegetale
sale e pepe q.b.
olio e.v.o.
250 g di riso Venere (se ne mangiate più di 80 g a testa....aumentate la dose e regolatevi di conseguenza con la parte liquida della ricetta...) o di riso integrale (meno adatto perchè tende ad assorbire troppo i condimenti...)
un pochino di prezzemolo
2 cucchiai di mix di semi (girasole, zucca, lino, sesamo...)

Procedimento:

Portare a bollore il riso Venere e le foglie di sedano - escluse quelle per la decorazione - in acqua salata...facendo attenzione a non farlo scuocere perché il riso deve rimanere croccante e sodo.

Tagliare a tocchetti di media grandezza il sedano restante e farlo bollire in una pentola a parte, insieme a mezza cipolla.

A cottura ultimata, scolare il riso e farlo raffreddare sotto l'acqua corrente per interromperne la cottura.

Scolare, quando cotti, anche il sedano e la cipolla e frullarli con un pochino del brodino di cottura, in modo da ottenere una cremina leggera e vellutata.

In una padella in grado di raccogliere anche tutto il riso in seguito, far rosolare per bene la cipolla rimasta, tagliata sottile con l'olio e.v.o. (Attenzione a non bruciarla! Non deve sentirsi un retrogusto amarognolo...ma dolce.)

Nel mentre, tritare grossolanamente il mix di semi ed il prezzemolo.

Aggiungere ora la cremina di sedano al soffritto di cipolla ed amalgamare, senza che si asciughi troppo...poi, sempre mescolando, unire a filo la panna vegetale al composto e miscelare bene.

Quando tutto sarà bello caldo, spegnere il fuoco e aggiungere il riso Venere.

Aggiungere all'ultimo i semi, il prezzemolo, un po' di olio e.v.o. crudo ed aggiustare di sale e pepe. Il risotto deve risultare un po' cremoso, ma non deve sembrare una minestra!!!

Servire SUBITO guarnendo i piatti con una o due foglioline di sedano.

I contrasti di colore (verde e viola), l'insieme dei profumi e dei sapori, la morbidezza della panna ed il croccante del riso e dei semi rendono questo piatto squisito!!!!



lunedì 7 luglio 2014

Subric di patate

Un altro piatto tipico piemontese e che mi ricorda i pranzetti dalla nonna...quando rientravo da scuola affamata e stanca ed avevo bisogno di fare il pieno di energia per affrontare il pomeriggio di studio o sport!
Si sa, le patate sono ricche di amido e quindi di zuccheri e calorie!!! Ma quanto sono buone?
Per contro, è giusto non dimenticare che hanno anche una buona dose di vitamina B e di potassio...
Non bisogna abusarne perchè contengono solanina, una tossina naturale, che può essere dannosa per l'uomo...ma solo se consumata in grandi quantità!!!

Questi subric, possono essere serviti come antipasto o contorno...sono come delle crocchette, delle frittelle diciamo...infatti, si chiamano anche fricieui 'd patate (frittelle di patate) e per nostra fortuna, si possono preparare tutto l'anno!!!

Ingredienti e dosi per 4 persone:
1 patata (di medie dimensioni) a testa + 1 per "la pentola"
2 uova
sale
noce moscata
olio extravergine
scorza di mezzo limone grattugiata
2 cucchiai di parmigiano grattugiato

Procedimento:
Lessare le patate con la buccia, fino a quando risulteranno abbastanza morbide; lasciarle intiepidire, pelarle e passarle nello schiacciapatate.
Aggiungere le uova, il sale, la noce moscata, la scorza del limone, il parmigiano ed il pepe ed amalgamare il tutto.
Friggere i “subric” in abbondante olio extravergine caldo, raccogliendo con un cucchiaio un po' di impasto e riporlo nella padella dove frigge l'olio bollente, senza preoccuparsi troppo della forma...l'importante è che non siano troppo grandi!

Far dorare bene da entrambi i lati e servire croccanti e caldi.

Validissima idea per recuperare del puré avanzato.......

F'rse ed coj (Involtini di cavolo)...vegetariani o vegan

Questa è una rivisitazione di un piatto piemontese popolare, molto gustoso e nutriente...la versione "originale" prevede per il ripieno l'utilizzo di carne macinata, prosciutto cotto, uova ed erbe aromatiche varie, ma io ho elaborato questa versione vegetariana...più digeribile e più sana.

Periodo di reperibilità delle verdure: ottobre-marzo
Il cavolo è un ortaggio versatile...è buono cotto e crudo...ed inoltre, contiene vitamina C, acido folico (rinforza il sistema immunitario e favorisce la produzione di globuli rossi) e potassio. Ha pochissime calorie, ma sazia molto...quindi, è amico delle diete.
Anche la zucca è povera di grassi, ma ricca di fibre, vitamina A e B, ferro e potassio...quindi anche lei è un'amica! ^___^
E gli spinaci? Beh, diciamo che il meglio lo danno da crudi! Cotti perdono più del 50 % delle loro proprietà! Contengono acido folico, vitamina A, luteina - utile per la salute degli occhi - e sono una vera miniera di sali minerali (magnesio, potassio, fosforo, rame, calcio). E il ferro no? Sì, certo, ma soltanto se conditi con il limone e mangiati crudi si riesce ad assimilarlo!!! Grazie all'acido ascorbico contenuto nell'agrume, infatti, si riesce a fissare il ferro nel corpo...

Ingredienti e dosi per 4 persone:
cavolo verza o cappuccio, 8 foglie grosse
cipolla, q.b.
zucca, 300 g
spinaci in foglia, 200 g
sale, q.b.
panna o besciamella vegetale
formaggio caprino morbido, 150 g
parmigiano reggiano q.b.
olio e.v.o., q.b.

Procedimento:
Accendere il forno a 180°.

In una padella, far soffriggere la cipolla e successivamente, rosolare la zucca tagliata a tocchetti per circa mezz'ora.
Pulire gli spinaci e saltarli in padella (un'altra) con un filo d'olio, circa per mezz'ora, anche questi.

Nel frattempo portare ad ebollizione dell'acqua salata, in cui far scottare per un minuto le singole foglie di verza/cavolo da cui è stata rimossa la costa dura centrale...e che quindi risultano essere state tagliate a metà.
Dopo la bollitura, farle scolare in uno scolapasta.

Trascorsa la mezz'oretta di cottura per le verdure, passare al mixer metà della zucca con le cipolle e gli spinaci.

Farcire le foglie di verza/cavolo con un cucchiaino abbondante di composto di zucca/spinaci, con un po' dei tocchetti della zucca rimasta e con un cucchiaino di formaggio caprino (io ho usato il Ciabra). Arrotolare le foglie e chiudere a pacchettino.

Ungere una pirofila e adagiare gli involtini su di un unico strato con la "chiusura" rivolta verso il basso.

Irrorare con panna o besciamella da cucina vegetale (più delicata e liquida...e leggera!)
Io ho usato quella di riso, ma si può usare anche quella di soia o di latte vaccino.
Cospargere di Parmigiano Reggiano grattugiato secondo i propri gusti.

Infornare per 30 min. + 15 min di grill....

Sono de-li-zio-si!!!! Ottimo il dolce della zucca in constrasto con il "forte" e saporito del formaggio caprino!!!!

Si può optare anche per una versione completamente vegana sostituendo il caprino con il tofu aromatizzato ed evitando il parmigiano per gratinare...da sostituire magari con pan grattato.

Sua Maestà Limone

Agrume dalle innumerevoli proprietà (digestive, vitaminiche, rinfrescanti, dissetanti, purificatrici, diuretiche, disinfettanti, disintossicanti, alcalinizzanti....) il limone è un vero e proprio farmaco naturale.
Contiene: acido citrico, acido malico, citrati di sodio, calcio e potassio, sali minerali, ferro, fosforo, manganese, rame, vitamine B1, B2 e B3, A, C e PP.

Del limone si utilizza tutto, ma soprattutto il succo...dal sapore così acido ma per il nostro organismo così alcalinizzante!!!
Una volta ingerito, infatti, l'acido citrico si ossida a contatto con i succhi gastrici e produce sali che danno origine a carbonati e bicarbonati di calcio e potassio...magia portentosa eh?

L'assunzione quotidiana di succo di limone, possibilmente puro la mattina, o diluito in mezzo litro d'acqua in mattinata, aiuta a risolvere problemi legati al colesterolo, alla bilirubina, al diabete, alla circolazione sanguigna, al raffreddore, al mal di gola...

E la vitamina C?
L'uomo necessita di assumere circa 50 g di vitamina C al giorno, circa quella contenuta in un limone. A che cosa serve? A trattenere il calcio, a dissolvere i grassi, a purificare il sangue, ad assorbire il ferro - utilissimo al sistema immunitario per funzionare correttamente.

Tutto sull'acidosi metabolica qui

mercoledì 2 luglio 2014

Combattere l'acidosi metabolica

Quando mangiamo e beviamo tutto si trasforma in energia e terminato il processo digestivo, restano le scorie che a seconda della qualità dei cibi ingeriti, generano una condizione di acidità o alcalinità nel corpo.
Gli alimenti si suddividono infatti in acidi e alcalini – o basici – ed il PH è la loro unità di misura (da 0 a 7 di PH la sostanza è acida, da 7 a 14 è alcalina).
Tutti i processi vitali hanno luogo se il valore del PH è leggermente alcalino, quindi va da sé che l'equilibrio acido-alcalino nell’organismo sia fondamentale.


Alimenti che acidificano 
il corpo
Alimenti neutri
Alimenti che alcalinizzano il corpo
Zucchero raffinato (contiene SOLO carboidrati raffinati che affaticano il pancreas) – PH 2,1
Cereali integrali cotti (l’unico alcalinizzante è il miglio. Gli altri sono leggermente acidi, ma tollerati)
Verdure soprattutto crude (crude producono ossigeno, cotte no)
Sale raffinato
Olio extravergine d'oliva e oli di semi ottenuti a freddo
Frutta (soprattutto agrumi)
Carne
Formaggi ovini e caprini freschi
Miele
Formaggi vaccini
Latte, yogurt
Aloe vera
Pesce
Legumi
Acqua
Uova


Burro e strutto


Farine raffinate


Caffeina


Bibite


Junk food





N.B.: non confondiamo l'effetto acidificante o alcalinizzante dei cibi con il loro sapore! Esempio principe, il limone!!!!



Che cosa favorisce l'acidosi, oltre il cibo a PH acido:
  • uso prolungato di farmaci
  • vita sedentaria (minore ossigenazione dei tessuti)
  • fumo
  • alcool
  • stress emotivo / psicologico / fisico (sport troppo intenso o poco riposo)

















Sintomi di acidosi in corso:
insonnia
ritenzione idrica
artrite reumatoide
emicrania
sbalzi di pressione sanguigna
stipsi alternata a diarrea
denti opachi
stanchezza cronica
disbiosi
sonnolenza
candidosi
crampi muscolari ed acido lattico
irritabilità
cellulite
osteoporosi
cancro


Molti studi effettuati, tra cui quelli di Otto H. Warburg (Premio Nobel della Medicina nel 1931), George W. Crile, Theodore A. Baroody, dimostrano che le cellule cancerose si sviluppano solo in ambiente acido ed in assenza di ossigeno.
Questo a mio parere non significa che l’acidosi sia l'unica causa del cancro, ma un corpo in continuativa tendenza verso l'acidosi, ha sicuramente minori difese.
Le sostanze alcalinizzanti di cui un organismo dispone sono i bicarbonati, il calcio, il potassio, il sodio ed il magnesio, rintracciabili nel cibo e nell'acqua. Se non ne trova una quantità sufficiente in circolo, li preleva dalle ossa (osteoporosi in agguato...) oppure soccombe all'attacco delle malattie.

L’acidosi causa l’espulsione dell’ossigeno e viceversa, la mancanza di ossigeno nelle cellule crea un ambiente acido.
Warburg ha dichiarato: “Privando una cellula del 35% del suo ossigeno per 48 ore è possibile convertirla in un cancro”.


Il PH sanguigno è in equilibrio se compreso tra 7.3 e 7.5, quindi leggermente alcalino.
Se questo valore diminuisse o aumentasse - anche di poco - non potremmo sopravvivere ed i meccanismi che ci consentono di vivere verrebbero compromessi in pochissimo tempo (minuti!).
Quando per qualsiasi motivo le variazioni del PH sanguigno si orientano troppo verso uno dei due estremi (0 – 14), l'organismo lo riporta alla normalità grazie ai reni e ai polmoni, i nostri filtri depuratori.
Espirando, eliminiamo le scorie acide in modo da riportare il PH nella norma anche in tempi brevissimi; ed i reni eliminano con l'urina le sostanze nocive e acidificanti.
L'organismo ha i mezzi per correggere piccole variazioni quotidiane, ma non può gestire quelle improvvise (esempio, avvelenamento da ammoniaca) o costanti nel tempo.


In pratica...
Gli alimenti alcalinizzanti dovrebbero rappresentare circa il 75% del consumo giornaliero ed i liquidi
dovrebbero toccare i 2 litri, limitando il più possibile caffè, tè ed alcolici (evitare, se si può acqua con un PH inferiore a 7.0).
Un pasto, comunque, comporta acidosi se manca del tutto di alcalinizzanti....quindi non rinunciamo mai a verdura e frutta – di stagione e del territorio – in abbondanza nell'arco della giornata.
Riduciamo invece di molto il consumo di carne (soprattutto quella rossa) e sostituiamo le sue proteine con quelle vegetali (legumi + cereali integrali).
Latticini di origine caprina – quindi meno grassi e meno “inquinati” da medicinali d'allevamento intensivo – uova e pesce forniscono la vitamina B12 senza acidificare troppo, ma è bene non abusarne!


Come si misura il PH?
Misurare il PH precisamente non è semplice perché come scritto prima è in continua oscillazione nell'arco della giornata, ma in linea di massima si possono usare le cartine tornasole con cui misurare il PH dell'urina o della saliva (solitamente al mattino più acido, per poi diventare alcalino a metà mattina, acido dopo pranzo, molto alcalino nel pomeriggio, acido dopo cena).
Se i valori del PH risultano ripetutamente acidi e si discostano notevolmente dalla curva ideale, è necessario modificare il proprio stile di vita. L'alimentazione e l'attività fisica – meglio se all'aperto – possono fare molto.