mercoledì 21 ottobre 2015

Pasta con crema di zucca saporita

Ecco a voi una ricetta veloce, creativa e molto molto gustosa!
Le penne con crema di zucca, panna di soia, feta e nocciole (scusate, ho scattato la foto prima di aggiungere le nocciole, sigh!!!).

Della zucca e delle sue proprietà vi ho già parlato qui; della feta, il tradizionale formaggio greco, prodotto con latte di pecora o di capra e pecora, vi dico qualcosina adesso.
In greco il termine “feta” significa “fetta” poichè viene conservato a fette immerse in salamoia. Per questo è molto gustoso...
E' un prodotto DOP, piuttosto calorico, ma le sue proteine sono altamente digeribili perché il processo di produzione prevede la parziale idrolisi delle caseine e, dunque, l’aumento della frazione solubile delle stesse. Si tratta di proteine a elevato valore biologico, ricche di amminoacidi essenziali.
A rendere la feta un formaggio da consumare con moderazione non sono tanto i grassi contenuti, quanto l’elevata dose di sale, ma questo implica che ove utilizzata, si possa evitare di salare ulteriormente il piatto.

E le nocciole?
Insieme alle mandorle, sono tra i frutti più ricchi di vitamina E. Contengono inoltre fitosteroli, sostanze utili per la prevenzione delle malattie cardiache e circolatorie, e grassi buoni (insaturi), in grado di abbassare i livelli del colesterolo.


Ma ora passiamo alla ricetta.


Ingredienti (dosi per 4 persone):

  • 300 g zucca pulita
  • 150 ml panna di soia
  • pasta corta a piacere
  • 130 g di feta
  • una manciata di nocciole sgusciate e tritate grossolanamente
  • mezzo dado vegetale (oppure, fare del brodo vegetale)
  • rosmarino

Procedimento:

  • portare ad ebollizione l'acqua salata per la pasta
  • tritare grossolanamente le nocciole
  • cuocere al vapore, insieme ad un rametto di rosmarino, la zucca
  • sciogliere il dado in un pentolino d'acqua bollente
  • sbriciolare la feta ed immergerla nella panna liquida di soia e scaldare a fuoco lentissimo il composto
  • passare al frullatore ad immersione la zucca cotta ed unire bene i composti (se rimane troppo denso, aggiungere gradualmente del brodino di dado)
  • una volta cotta la pasta, scolarla e condirla con la vellutata di zucca, panna e feta...
  • aggiungere le nocciole e se si vuole, qualche foglia di rosmarino
  • eventualmente aggiustare di sale e pepe
  • servire calda e gustare......

Buon appetito!!!

p.s.: ricetta molto molto apprezzata anche da mio figlio di tre anni! Sia perchè è molto colorata, sia perchè è gustosa e saziante!

giovedì 3 settembre 2015

Risottini veloci e amici

Sul riso si trova di tutto e di più: in rete, nei tradizionali libri di cucina, nelle riviste....insomma, è un alimento noto e molto consumato.
Fa bene, soprattutto se integrale, è disintossicante e può essere assunto anche da chi è intollerante al glutine.
E' altamente digeribile ed aiuta l'intestino a ripulirsi ed a rigenerarsi...direi che è cosa buona e giusta mangiarne spesso, no?

Ne esistono numerose varietà, con caratteristiche e proprietà differenti.

  • Riso bianco classico: essendo sottoposto ad un processo di raffinazione, risulta povero di fibre, vitamine e minerali...ma è ricco di amido, proprietà che lo rende utile in caso di diarrea (l'amido ha un alto potere astringente), ma che gli conferisce anche un elevato indice glicemico. Per queste ragioni si presta alla cucina di minestre, dolci e risotti cremosi e mantecati....ma occhio a non esagerare!!!
  • Riso basmati: è quello più povero di grassi, è altamente digeribile e grazie al suo sapore delicato e profumato, si abbina molto bene ad altri alimenti, nella composizione ad esempio di un piatto unico.
  • Riso nero o Venere: è un riso integrale ricco di proteine, sali minerali e vitamine idrosolubili, tra cui B1, B2 e PP. Si utilizza, in genere, bollito ed abbinato a pesce o verdure.
  • Riso rosso: valido alleato per la lotta al colesterolo e quindi, utile alla pulizia delle arterie, è ottenuto a partire dal riso comune, fermentato dai vari ceppi di un microrganismo dalla tipica colorazione rossa (Monascus purpureus, chiamato anche lievito rosso)
  • Riso integrale: ricco di fibre, favorisce il transito intestinale, aumenta il senso di sazietà ed è quindi indicato per le diete equilibrate. 


Il riso basmati lo abbino spesso ai piselli (cotti a parte, semplicemente stufati, con un trito di cipolle e carote) ed alla curcuma (potentissimo antinfiammatorio...).


 * (!!) Il riso va prima messo a bagno in abbondante acqua per almeno 15 minuti, affinchè tutti i granelli si imbibiscano e non si spezzino durante la cottura.
Dopo l'ammollo, il riso va scolato bene.
Poi si riempie la pentola di cottura con una tazza e mezza di acqua per ogni tazza di riso, precedentemente misurato (prima di lavarlo*).
Portare a bollore con fuoco medio l'acqua salata ed aggiungere il riso scolato; alzare la fiamma finché l'acqua riprenda il bollore e riabbassarla poi al minimo, aggiungendo un cucchiaio d'olio e.v.o.
Coprire subito la pentola con un coperchio lasciando un piccolo sfiato per far uscire un filo di vapore e cuocere per dieci minuti.
Trascorsi i dieci minuti, spegnere il fuoco, chiudere la pentola con il coperchio completamente e lasciar riposare per almeno altri dieci minuti. Prima di servire sgranare il riso con la punta della forchetta....ed aggiungere i piselli e la curcuma...se serve, ancora un pochino di olio extra vergine.



Il riso Venere si sposa perfettamente con il pesce, le verdure ed i legumi.
Lo cucino infatti spesso con gamberetti e zucchine (o asparagi...), mais, carotine a dadini...o con salmone, prezzemolo, noci e scorza di limone...oppure, ancora, con pomodori secchi, ceci/fagioli e feta....molti abbinamenti me li ha "suggeriti" Marco Bianchi! ^__*
Sono piatti molto semplici da preparare...salutari, gustosi e anche belli da vedere!!
Inoltre, le combinazioni degli ingredienti possono essere le più svariate...secondo i propri gusti!




Il riso rosso, è ottimo associato a verdure scottate in padella, legumi, frutta secca.
Il mio mix preferito è senz'altro questo: riso rosso con verdure (di solito zucchine, carote e cipolle tagliate sottili e stufate in padella...), olive taggiasche, mandorle tritate e semi di girasole....condito tutto con un ottimo olio e.v.o.
BUONO é dir poco.......provare per credere...












Anche per il riso integrale, gli abbinamenti migliori vedono come protagoniste le verdure e la frutta secca. Mi piace molto il riso integrale con noci e prezzemolo, cipolle rosolate....quello con dadolata di zucca, granella di nocciole e rosmarino.....oppure fatto "alla ligure", ovvero con fagiolini, patate e pesto.
Sempre ottime poi, le varie insalate di riso integrale e verdure di ogni genere....





Insomma......via libera alla fantasia!!

Buon appetito!

giovedì 19 marzo 2015

Reducetariana (se proprio devo "etichettarmi")

Oggi toccherò un argomento spinoso. L'infinita e logorante (diciamolo, lo è, e per tutte le parti coinvolte...) lotta tra le differenti "fazioni dell'alimentazione".
Pare sia impossibile vivere senza dover indossare una metaforica etichetta identificativa della propia condotta alimentare: vegano, onnivoro, fruttariano, crudista, vegetariano...
Ultimamente sono infatti numerosissime le tendenze, le linee guida, i libri, le trasmissioni tv, i siti web che ambiscono ad orientare i nostri gusti (ed i nostri acquisti........) nel campo dell'alimentazione e della nutrizione.
Prima di parlare a sproposito ho infatti letto, osservato, sperimentato in prima persona, mangiato.
Mi sono fatta un'idea individuale ed ho scelto. In modo felice e consapevole. Per me, per e con la mia famiglia.

Innanzi tutto, non trovo logico né sano fomentare, eccitare, stimolare, incoraggiare questa dispersiva ed inconcludente polemica oggi così in voga; direi che ormai assomiglia quasi ad una guerra di affermazioni. Anzi, reputo tutto sommato irrazionale ed infantile discutere e peggio litigare su questioni legate al cibo...noi che il cibo lo possiamo scegliere, acquistare e gustare in libertà, dovremmo ringraziare e rispettarlo. E rispettare noi stessi, perchè possono essere molteplici le cause che ci spingono a scegliere questo o quello.
Sono arrivata a questa conclusione perchè anche io sono caduta in questa trappola dell'ego, in quest'inutile gioco al massacro...in cui mentre si crede di discutere di argomenti nobili ed a noi cari (si spera..) come la salute, la natura, la cucina, l'ambiente, l'energia, il risparmio, in realtà di mettono in scena tante altre umane caratteristiche come l'aggressività, il giudizio, la tendenza a proiettare colpe sugli altri e la presunzione di sentirsi sempre un passo avanti rispetto agli altri.

Ora, sappiamo tutti che l'alimentazione, come altri temi caldi (leggasi "politica", "ideologia", "tifo sportivo", "nazionalismo" ecc...) accomuna e divide, ma non dimentichiamo che le strategie comunicative dei media, delle lobbies alimentari e farmaceutiche, delle multinazionali, delle industrie ecc ecc, insomma, diciamo del sistema forte alla occidentale in generale, tentano in ogni modo e con ogni mezzo di governarci, di controllarci, di condizionarci, in tutte e da tutte le direzioni...dalla carne al bio, dalla soia al tonno, dai cereali al burro, dalle verdure ai pesticidi...e via così.

Il quarto, quinto, e sesto potere* ci stanno rovinando l'esistenza...ci stanno ottenebrando la mente, anzichè aprircela.
Rendiamoci conto che non ci è dato il diritto di sapere come stiano veramente le cose, che dove c'è interesse economico, tutto si ribalta, tutto si confonde e tutto ci perculeggia, sfruttando le nostre fragilità, le nostre paure, le nostre fissazioni di esseri umani sempre meno pensanti e sempre più stressati, frettolosi, ansiosi e distanti dalla natura e dai ritmi biologici nati con noi.

Che fare quindi? Lasciarci avvelenare passivamente? Ma no...io credo sia giusto affrontare questo aspetto così centrale della nostra vita con un affinato senso critico, con un po' di "cultura alimentare" reperita da fonti libere dalle pressioni economiche, con una buona dose di onestà intellettuale, con trasparenza e con l'equilibrio necessario. La questione della nutrizione consapevole, nel rispetto del pianeta, dell'ambiente e anche della nostra coscienza si può gestire con buon senso e senza ricorrere a comportamenti settari.

La verità è che in occidente abusiamo di molti alimenti e ci scordiamo di altri; non rispettiamo la scansione temporale dell'anno; non rispettiamo il territorio; mangiamo più di quanto ci servirebbe; sfoghiamo sul cibo e nel cibo troppe delle nostre frustrazioni.
D'altra parte, è ormai palese che la maggior parte dei vegetariani, o non lo è al 100% (tipo i famosi "il pesce sì...") o smette di esserlo.
Per me, la cosa giusta, la mia scelta felice è ridurre l'assunzione di alimenti di origine animale, ma non condivido la loro totale esclusione dalla dieta.


Per questo, quando ho scoperto il blog reducetarian.com mi sono illuminata. Ohhh-là....finalmente! Così, grazie a Dio, a chi mi farà la solita domanda "....ma tu sei vegana?" saprò che cosa rispondere...senza dare tante inutili e noiosissime spiegazioni.

La carne? A volte ne ho voglia, a volta mi fa comodo cucinarla, a volte per me, è addirittura "cultura"...nel senso che fa parte del mio bagaglio, delle mie usanze, della mia socialità. La classica grigliata con gli amici. Il pic nic con marito e figlio, ed i nostri panini con la cotoletta. Il piatto tipico del posto...all'estero...così, liberamente gustato, senza sensi di colpa.
Il pesce? Posso sentirmi libera di mangiarmi un piatto di spaghetti allo scoglio? Non vivo al mare, ma adoro il suo profumo, il suo rumore, i suoi colori...ogni tanto desidero qualcosa che me lo ricordi...e gli Omega3 fanno bene.
Perchè non ti mangi un po' di alghe? Perchè non fa parte della nostra cultura...del nostro territorio...almeno, non che io sappia. Eh ma il mercurio? E la sofferenza dei pesci? Lo so...ma io vedo anche il mio bisogno di gratificare i sensi ogni tanto! Mangiare non significa soltanto nutrirsi. Significa anche concedersi un piacere, talvolta, un momento di festa, un giorno senza paletti, un premio sensoriale...non siamo solo materia...siamo anche emozioni, relazioni e sentimenti.
E' sufficiente trovare l'equilibrio tra appagamento del piacere ed approccio salutista.

Eppure, pensare che sto masticando un essere vivente, spesso barbaramente ucciso dopo essere stato privato della qualità della sua vita, cresciuto in gabbia, al buio, in mezzo a macchine e bombardato di farmaci...mi turba.
La risposta e la soluzione al lecito e sensibile dubbio etico, stanno nella scelta di che cosa mangiare...nella qualità e nella quantità che precede il nostro gesto.
Se un animale è vissuto non solo per riempire la mia pancia, ha pascolato all'aria aperta, ha avuto una vita degna della sua specie...ha vissuto secondo natura...non è cresciuto solo all'ingrasso, ma aha vissuto momenti di selvaggia vita, beh, mi sento meglio.
So che cosa pensano i vegetariani puri...che mi sto mettendo a posto la coscienza. Sì, è vero. Esatto. Mi interrogo, poi scelgo responsabilmente patteggiando con la mia coscienza e la mia consapevolezza.

Non nascondiamoci dietro ad un dito, siamo onnivori. No, direbbero i vegani, siamo erbivori costretti da una glaciazione verificatasi secoli di secoli fa, a ricorrere per sopravvivenza a mangiare carne...Ma non è forse vero che evoluzione significa adattamento alle condizioni di vita? Se la vita, glaciazione compresa, ci ha portato a mangiare anche la carne, se il nostro organismo si è adattato ed è sopravvissuto, ci sarà un motivo. Se la cultura di generazioni e generazioni ci ha portato a sviluppare tecniche di cottura e di lavorazione dei cibi per ottenere ad esempio un formaggio, ci sarà un motivo, no? Se gli uomini primitivi hanno scoperto che il fuoco poteva aiutarli a nutrirsi, avrà un senso? Noi siamo in tutto e per tutto il risultato di ciò che ci ha preceduto...anche spiritualmente, psicologicamente, emotivamente.
Ben altra cosa è lo sfruttamento indiscriminato degli animali e le barbarie che ormai quotidianamente subiscono!
Il Male sta appunto nel perdere la consapevolezza ed il rispetto per ciò che ci aiuta a vivere. Io, nel mio piccolo, quando mangio una fetta di carne penso sempre alla bestiola che è morta anche per me, come penso a quella fragola che ho staccato dalla piantina per farmi la macedonia...e le ringrazio. Le gusto con rispetto, non le spreco, non le disprezzo e non ne abuso.
Già, perchè pare una sciocchezza, ma non per me. Nel mio ragionamento speculativo, sono giunta a questa considerazione: chi ci dice che i vegetali non soffrano quanto può soffrire un animale quando vengono privati dei loro frutti, quando vengono recisi, quando vengono siringati di ormoni e di additivi per sembrare più belli, quando vengono estirpati dalla loro terra? Solo perchè non hanno gli occhi non ci è dato di sapere se non soffrano...
La tortura e l'accanimento no, quelli non li approverò e non li sosterrò mai...ma un ciclico e reciproco servizio, sì, lo accetto e lo comprendo.

Quindi, ecco che entra in scena il reducetarianesimo. Cito testualmente: "il reducetarianesimo unisce anziché dividere: [...] il concetto di riduzione apre alla possibilità di non focalizzare sulle differenze, ma sull’impegno sociale, umano e salutista di mangiare meno carne, a prescindere da dove esattamente ci troviamo in questo grande spettro di buone intenzioni e virtù applicate alla salvezza – scusate se è poco – del mondo."

Diventare reducetariani significa vivere in salute senza privazioni assolutistiche...significa ridurre il consumo di carne, di formaggi e latticini, privilegiando carni provenienti da animali allevati al pascolo e secondo le linee guida biologiche, contribuendo tra l'altro a ridurre anche l’impatto dell’alimentazione mondiale sul riscaldamento globale (circa il 20% la produzione di CO2 deriva dal consumo di carne).
La mia settimana tipo prevede 3-4 giorni di dieta vegetariana, 1-2 di dieta vegana e 2 di dieta onnivora. Si può fare, senza troppi sacrifici e con la pace nel cuore.
E soprattutto, si può fare convivendo con gli altri, senza rigidità patologiche, senza snobismi e senza aggressività.

Insomma....viva la libertà di scelta...purchè sia una scelta felice.

*In democrazia il primo potere è quello legislativo, il secondo l'esecutivo, il terzo il giudiziario. Il "guardiano" di tutti è dovrebbe essere il quarto potere, cioè la stampa e poi ci sono il quinto, la TV, ed il sesto, la pubblicità.

giovedì 5 marzo 2015

Otite: rimedio naturale ed economico

Questa "ricetta della nonna" è molto utile in caso di otite...sia per gli adulti, sia per i bambini, che spesso, poveretti ne soffrono già in tenera età.

Occorrente:
1 spicchio d'aglio, olio evo, flaconcino contagocce.



Prendere l'aglio (funzione antibiotica) e schiacciarlo bene bene; metterlo a macerare in due cucchiai di olio extravergine di oliva per un quarto d'ora, dentro ad un pentolino coperto.
Scaldare ora per un minutino a fuoco lentissimo (non deve friggere) quindi spegnere il fuoco e lasciare ancora l'aglio in "ammollo" nell'olio per 5-10 minuti.

Rimuovere l'aglio, filtrare l'olio con un colino o una garza e metterlo in un flaconcino con contagocce.

In caso di acuti dolori all'orecchio, riporre il flaconcino sul termosifone o intiepidirlo brevemente a bagno maria; introdurne con il contagocce un paio di gocce nell'orecchio e "tappare" con un batuffolo di cotone.

Per i vari usi alternativi dell'aglio, leggi questo articolo

Ricordiamoci inoltre, che anche l'alimentazione può esserci di aiuto...ad eliminare catarro e muco. Leggi qui

Liberi dal muco (e dalle infiammazioni).

Raffreddore, foruncoli, otite, stitichezza, emicrania, sinusite...........alcuni dei disturbi e dei malanni più frequenti che possono trovare miglioramento da un’alimentazione povera di latticini, zuccheri raffinati e grassi.....vale a dire, povera di muco, soprattutto nei polmoni e nell'intestino (organi di eliminazione).

Il corpo umano è rivestito internamente da un involucro morbido ed elastico definito mucosa, che per proteggere i tessuti dalla secchezza e dagli agenti esterni, genera un sottile film di muco di difesa.
Quando una struttura mucosa si infiamma, magari a causa di un batterio come in un banale raffreddore, questa reagisce producendo elevate quantità di muco al fine di drenare via le tossine.
Tuttavia, l'eccessiva e costante produzione di muco può causare problemi  alle vie aeree come l'intasamento dei seni paranasali (sinusite), dell'orecchio medio (otite), dei bronchi (bronchite) e delle anse intestinali (stipsi).

Ciò che mangiamo può avere evidenti conseguenze sulla produzione di muco e, quindi, agevolare o ostacolare la guarigione. 

La carne di maiale è un alimento che favorisce la formazione eccessiva di muco perchè essendo il maiale dotato di scarsa detossificazione, ha poche strutture enzimatiche in grado di neutralizzare le tossine! Quindi la sua carne, è di per sè più "tossica" delle altre e quindi percepita come nociva dal nostro organismo.
Inoltre, è ricca di istamina, la stessa sostanza che durante le crisi allergiche, porta le mucose a gonfiare al fine di secernere più muco possibile per eliminare più in fretta l'allergene...
Il problema è che una costante produzione di istamina è fortemente nociva per l'organismo.

Anche il latte vaccino favorisce la formazione di muco. Infatti, la caseina in esso contenuta e di cui è molto ricco, non è altro che una sostanza collosa (viene addirittura usata come adesivo dall'industria cartacea, come colla per il legno utilizzato nelle navi o come addensante negli alimenti preconfezionati....) che, una volta ingerita, irrita le mucose intestinali, impedisce l'assorbimento corretto delle sostanze nutritive introdotte e produce una massa mucillaginosa difficilmente digeribile, anch'essa causa della liberazione di istamina in tutte le mucose del corpo.
Queste infatti, sono in costante comunicazione tra di loro ed è bene evitare che cresca l'accumulo delle secrezioni che possono diventare terreno fertile per le proliferazioni microbiche!

"Ripulire" l'intestino porta a tanti tanti benefici...dall'aumento della serotonina, al rinforzarsi del sistema immunitario, alla regolarità dell'evacuazione...alla diminuzione di peso. Il corpo umano si auto-guarisce...sempre...se è messo nelle condizioni per poterlo fare!



Alcuni accorgimenti da seguire per una dieta povera di muco:
  • bere a digiuno mezzo litro di acqua tiepida seguito dal succo di 1 limone (...per iniziare vanno bene 2 bicchieri d'acqua e mezzo limone). Aspettare almeno 15 minuti prima di fare colazione;
  • aumentare il consumo di verdura di stagione (preferibilmente all'inizio del pasto e cruda per ridurre la leucocitosi digestiva*) e frutta di stagione** (soprattutto agrumi ed uva, preferibilmente lontana dai pasti principali);
  • esporsi quotidianamente al sole (anche solo 15-30 minuti al giorno all'aria aperta, anche d'inverno) per la sintesi della vitamina D;
  • limitare il consumo di carne;
  • limitare il consumo di uova (ricche, soprattutto il tuorlo, di colesterolo e acidi grassi saturi. E' bene sapere anche che per ogni pulcino femmina che viene tenuto in vita, in ottica di diventare una gallina ovaiola, c'è un pulcino maschio che invece viene ucciso barbaramente appena nato perché "inutile"...Fare quindi almeno MOLTA attenzione al primo numero del codice stampato sul guscio: 0 = biologico (1 gallina/10 m2 su terreno all'aperto con vegetazione ed utilizzo di mangime biologico); 1 = all'aperto (1 gallina/2,5 m2 su terreno all'aperto, con vegetazione, dove possono razzolare alcune ore al giorno); 2 = a terra (7-9 galline/1 m2 su terreno coperto di paglia o sabbia in capannoni privi di finestre e luce sempre accesa; 3 = in gabbia (25 galline/1 m2 - le galline sono rinchiuse in una piccola gabbia per tutta la vita!);
  • limitare il consumo di farine e zuccheri raffinati;
  • limitare il consumo di sale (preferire quello rosa dell'Hymalaya);
  • usare olio extravergine di oliva e limone o acidulato di prugne Umeboshi per condire;
  • preferire cereali integrali e legumi;
  • attenersi alla "regola della semplicità", cioè evitare di assumere più di 3 cibi diversi nello stesso pasto (vedi tabella delle combinazioni alimentari sotto);
  • evitare il consumo di olio di palma, colza e cocco; 
  • evitare di bere il latte al mattino e se possibile sostituirlo con latte di soya, di mandorla, di riso o di avena;
  • non consumare latticini e carne di maiale più di 2/3 volte alla settimana (in tutto); 
  • tra i vari latticini vaccini, preferire lo yogurt biologico; 
  • in generale, prediligere il latte di capra;
  • masticare molto bene i cibi.

Per verificare quanto tutto ciò che ho scritto sia reale, è sufficiente fare una prova. Quando siete raffreddati, provate a non mangiare per alcuni giorni latticini, fritti, carne di maiale e cibi troppo raffinati. Vi sentirete meglio.
Aiutate il vostro organismo a drenare via le tossine bevendo molta acqua e non affaticandolo ingerendo cibi nocivi! Provare per credere.

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Breve digressione sul latte:
Non è naturale che un animale beva il latte dopo lo svezzamento, oltretutto di un'altra specie; non a caso quasi la totalità degli esseri umani adulti, perdono la lattasi (enzima necessario per digerire il lattosio). Negli anni si è erroneamente diffusa la convinzione che il latte faccia bene alle ossa e che aiuti a prevenire l'osteoporosi, ma la ricerca scientifica è giunta a conclusioni ben diverse. Uno studio durato 12 anni, l'Harvard Nurses' Health Study, condotto su 75000 donne, ha dimostrato nessun effetto protettivo sulle ossa derivato da un aumentato consumo di latte nell'ottica di assimilare più quantità di calcio. Questo perchè tamponare l'acidità che deriva dalla metabolizzazione delle proteine del latte (caseina), costringe "ironicamente" l'organismo a sottrarre calcio dalle ossa e a disperderlo in seguito nelle urine.
Fonti alternative di calcio? Orzo, riso e segale integrali, soya, sesamo, alghe, broccoli, cavoli, costine, crescione, prezzemolo, sedano, legumi e carote... 


Combinazioni alimentari permesse, da evitare, accettabili
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* Il Dr. Paul Kouchakoff, medico svizzero di Losanna, in uno studio del 1937 ha dimostrato che ogni volta che consumiamo del cibo cotto si produce nell'organismo una leucocitosi digestiva, cioè un aumento dei globuli bianchi, fenomeno caratteristico delle infezioni. I leucociti aumentano per circa mezz'ora e solo dopo 90 minuti tornano ai valori normali; tutto ciò non si verifica assumendo i cibi crudi e viene ridotto ingerendo cibi crudi prima seguiti dai cibi cotti. I globuli bianchi in genere si attivano in caso di azione difensiva dell’organismo in presenza di elementi patogeni, quindi aumentano il loro numero perché il cibo cotto viene avvertito come un insieme di sostanze tossiche. Questo fenomeno sembra essere dettato dalla risposta naturale dell’organismo umano, capace di attingere dalle sue antichissime radici, il ricordo ancestrale dell'abitudine di nutrirsi solo di cibi crudi e freschi...
** avendo un transito molto veloce, se viene rallentata tramite l'ingestione affiancata di altri cibi, fermenta e quindi intossica l'organismo. E’ sufficiente aspettare una ventina di minuti prima di mangiare un altro cibo (tranne che per le banane, per le quali il transito può richiedere più tempo....). L’ideale sarebbe assumere un solo tipo di frutta per volta; mangiando la quantità che si vuole, ma senza alcun mescolamento, quindi non mescolare frutta acida (pompelmi, arance, ananas, kiwi, fragole) con frutta zuccherina (fichi, banane, cachi, datteri). La frutta semi-acida (mele, pere, uva) può essere abbinata con le altre due categorie. 


fonti: greenme.it
sergioalbanese.it
obiettivobenessere.tgcom24.it
prodecopharma.com
viveremeglio.org
vegolosi.it
scienzenoetiche.it

martedì 3 marzo 2015

12 scelte felici per prevenire il cancro




Spero che questi video fondamentali suscitino importanti riflessioni...sulla vostra vita e sulla vostra condotta quotidiana. Su di me ha avuto grandi effetti e ne sono felice.
Ovviamente, non è facile rivoluzionare tutto subito e cambiare, ma si può...si può...SI PUO'!

Bastano poche e sagge scelte di vita per allungarla e per allontanare le malattie, cancro compreso, da noi.

Attenzione a che cosa si mangia, a che cosa si beve e a che cosa si respira...Se proprio amate il vino, almeno, non fumate!

Il sole fa bene....sono le scottature ad essere pericolose!!!!!

Il progesterone naturale esiste! E non ha brevetto farmaceutico...............................a buon intenditor....

E lasciate perdere le sigarette elettroniche!!!!! 


venerdì 27 febbraio 2015

Il gomasio

ll gomasio è una preparazione di derivazione macrobiotica, il cui nome origina dal giapponese goma (sesamo) e shio (sale).
Infatti è costituito da semi di sesamo tostati e sale marino integrale.

Per ridurre le quantità di sale di cui noi tutti abbondiamo e per ricavare anche numerosi benefici, possiamo insaporire le nostre pietanze con questo rimedio, che oltre ad essere buono,

  • rinforza il sistema nervoso
  • aiuta a contenere il tasso di colesterolo
  • è energetico (ricco di acidi grassi essenziali come omega 6 ed omega 3)
  • è antiossidante (contiene vitamine D ed E)
  • ricco di minerali (calcio, fosforo, ferro e zinco) - vedi video sul calcio contenuto
  • facilita la digestione.

L’olio contenuto nei semi di sesamo "incapsula" il sale, gli impedisce di assorbire un’eccessiva quantità d’acqua e favorisce la sua penetrazione nelle cellule.

Esiste già pronto in commercio, ma farlo in casa è semplicissimo. 
La classica ricetta prevede un rapporto sesamo-sale di 7 a 1, ma si possono variare le proporzioni a seconda dei gusti e delle esigenze personali. Io personalmente miscelo 13 cucchiaini di sesamo ed 1 cucchiaino di sale, ma c'è chi si spinge anche ad un rapporto 1:20.

Si inizia col tostare i semi di sesamo in una padella a fuoco lento, mescolando continuamente con un cucchiaio di legno fino a che diventeranno marroncini...non esagerate altrimenti diventano amari.
Poi si mettono insieme al sale in un mortaio o nel mixer e si riduce il tutto in granulato non troppo fine...

Si aggiunge a crudo o a cottura ultimata su verdure, insalate, pesce, zuppe, risotti.......

Conservare in frigo, in un vasetto chiuso ermeticamente per 15 giorni.

N.B.: Il sesamo è un alimento altamente calorico, da utilizzare quindi con moderazione (100 g di semi di sesamo apportano 573 Kcal!!!!).

giovedì 26 febbraio 2015

Rimedi "nature" per guarire prima dai malanni invernali

Impacco di cipolla sotto i piedi.

Efficace in caso di febbre e infezioni delle vie respiratorie, sinusite compresa.

Questo tipo di impacco è adatto a tutti, compresi i bambini dai 6 mesi in su. Ottimo se fatto la sera, nel letto, prima di addormentarsi.

Ingredienti:
3 cipolle (1 e 1/2 per i bambini)
2 panni di cotone
calze di lana
boule dell'acqua calda

Tagliare a dadini di circa 2 cm le cipolle e stenderle sui panni.
Ripiegate ogni panno e scaldarlo in forno (socchiuso) a 100 ° finchè il tutto non sarà ben caldo.
A questo punto, premere con le mani e portare le cipolle a secernere un po' del loro succo. Appoggiare subito i panni alla pianta dei piedi e "sigillare" con i calzini di lana, in modo da fermare l'impacco.
E' importante che tutto il corpo, non solo i piedi, sia ben caldo. Per garantire un effetto maggiore e prolungare l'effetto benefico dell'impacco, coprire i piedi con la boule dell'acqua calda e "indossare" gli impacchi anche tutta la notte.

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TIMO, per tosse, sinusite e raffreddore.

Il timo è un potente battericida con proprietà antisettiche e appunto, ci aiuta a guarire dalle infezioni alle alte vie respiratorie.

Occorrente: olio essenziale PURO di timo (di seguito o.e. timo) e olio di mandorle dolci PURO.

AVVERTENZE:

  • Sotto l'anno di età, è meglio evitare l’utilizzo diretto sul corpo degli oli essenziali in quanto sono ancora troppo invasivi ed irritanti per i bebè;
  • non utilizzare o.e. direttamente sulla pelle, ma sempre diluito con un altro olio
  • non utilizzare su soggetti epilettici, ipertiroidei ed in gravidanza.


Alcune gocce di o.e. timo dissolto nell'acqua degli umidificatori di casa renderanno l'ambiente balsamico e faciliteranno la respirazione; esattamente come metterne qualcuna sul fazzoletto...

Suffumigi e massaggi per curare la sinusite: versare in una bacinella piena di acqua calda calda qualche goccia di o.e. timo. Mettere un asciugamano sopra la testa e godersi il profumo ed il calore che evaporano...ma per i bambini piccoli no! Basta che stiano in prossimità del vapore e lo inalino serenamente.
Dopo l'inalazione, massaggiare qualche goccia di o.e. timo diluito in olio di mandorle dolci con movimenti circolari sulle zone doloranti del viso (zigomi, arcata sopracigliare, fronte...). Restare al caldo e coprirsi.

Massaggio al petto-schiena-gola: unire all'olio di mandorle dolci necessario per il massaggio 2-3 gocce di o.e. di timo e massaggiare delicatamente le aree interessate. Dopo, coprire e tenere al calduccio.

Massaggio plantare: tra alluce e melluce (ho scoperto da poco che si chiama così il dito a lato dell'alluce........) e su tutta la parte superiore della pianta del piede, massaggiare un po' dell'olio utilizzato per il massaggio di cui sopra...

giovedì 12 febbraio 2015

Farro integrale, riso e frutti di bosco: in ciambella.

Un'ottima torta da inzuppo per la colazione....leggera e gustosa! Ideale per tutta la famiglia, è sana e golosa allo stesso tempo.

Ingredienti:

  • 150 gr. di farina di farro integrale
  • 100 gr. di farina di riso
  • 50 gr. di maizena
  • 3 uova a temperatura ambiente
  • 150 gr. di zucchero di canna
  • 80 gr. di olio evo
  • 120 ml. di latte di soia
  • 1 bustina di lievito per dolci
  • 1 pizzico di sale
  • mandorle a lamelle per decorare
  • 1 bacca di vaniglia
  • 1 bustina di frutti di bosco essiccati (45 gr.)


Procedimento:
Accendere il forno a 180°. Mettere i frutti di bosco essiccati a mollo in un bicchiere di acqua tiepida.
Setacciare le farine con il lievito ed il pizzico di sale. Lavorare con una frusta le uova e lo zucchero, fino ad ottenere un composto cremoso.
Unire questo composto alle farine.
Aggiungere i semini della bacca di vaniglia al latte di soia ed unirli all'impasto.
Idem per l'olio, sempre continuando a girare l'impasto con la frusta.
Aggiungere per ultimi META' dei frutti di bosco (che erano precedente stati a mollo), ben strizzati ed asciutti. Ungere bene lo stampo da ciambella con olio ed infarinare.
Versare l'impasto e livellarlo con un cucchiaio.
Cospargere la superficie con l'altra metà dei frutti di bosco e le mandorle a lamelle.
Cuocere per 40-45 minuti e fare la prova stecchino.

Buona colazione e buona merenda!!!!

mercoledì 4 febbraio 2015

Carciofi al gratin e caponata in agrodolce

Carciofi (reperibili da ottobre ad aprile. L'organo che trae maggior beneficio dalle proprietà del carciofo è il fegato; la cinarina, i cui benefici vengono disattivati dalla cottura (per questo motivo sarebbe meglio consumarlo crudo), favorisce la diuresi e la secrezione biliare. Non dimentichiamo inoltre le proprietà digestive e diuretiche e, grazie alla presenza di inulina, quella di abbassare i livelli di colesterolo.)


Ingredienti per 4 persone:
4 carciofi, uno spicchietto d'aglio, un quarto di cipolla bionda, 2 cucchiai di pangrattato (meglio se gluten-free), 3 cucchiai di Parmigiano Reggiano (eventualmente sostituibile con gomasio), prezzemolo, sale e pepe.


Pulire i carciofi eliminando il gambo più duro, le punte, le foglie più esterne ed il fieno interno.
Tenere da parte il gambo più tenero, da cui rimuovere le parti più filose.
"Smussare" i fondi con un coltello, senza buttare via i residui di fondo eliminati.

Tagliare i carciofi a metà e disporli insieme ai gambi ed ai fondi in un recipiente contenente acqua ed il succo di 1/2 limone. Lasciarli a bagno per una decina di minuti.

Cuocere tutto a vapore in un cestello coperto per circa 20 minuti.

Nel frattempo pulire e tritare al mixer il quarto di cipolla e lo spicchietto d'aglio.
Miscelare bene sale, pepe, pangrattato, parmigiano e prezzemolo ed unirli all'aglio ed alla cipolla tritati.
Tagliare a piccoli pezzi i gambi ed i fondi cotti ed unirli al composto.

Disporre i carciofi cotti e ben sgocciolati in una pirofila unta d’olio evo e farcirli bene all'interno con il composto preparato.
Coprire la pirofila con un foglio di alluminio e cuocere i carciofi ripieni in forno già caldo a 180° per 25 minuti.
Eliminare ora l’alluminio, condire con un filo d'olio la superifcie e passare il tutto al grill per altri 10 minuti.



Caponata (verdura principale: melanzana, reperibile da giugno ad ottobre. Grazie al suo alto contenuto di acqua, la melanzana ha azione depurativa e per merito dell'alta concentrazione di potassio ha proprietà rimineralizzanti e ricostituenti. Possiede alcune sostanze amare, che contribuiscono a stimolare la produzione di bile ed anche ad abbassare il tasso di colesterolo nel sangue.)

Ingredienti per 4 persone:
2 melanzane, 1 costa di sedano, 2 carote, 1 cipolla di Tropea, aglio, olive verdi snocciolate, capperi, pomodori secchi sott'olio, miele, aceto di mele, sale e pepe (basilico o prezzemolo a piacere)

Pelare le melanzane, tagliarle a tocchetti ed immergerle in acqua salata per un po'.

Intanto soffriggere la cipolla di Tropea tagliata fine, lo spicchio d'aglio, il sedano tagliato a tocchetti e la carota tagliata a dadini.
Unire una manciatina di capperi ed una di olive verdi tagliate a rondelle. Lasciare insaporire e stufare per bene.
Aggiungere una manciata di pomodori secchi sott'olio tagliati a pezzettini e continuare la cottura.

Scolare le melanzane ed unirle al misto di verdure, farle cuocere per 5 minuti a fuoco sostenuto e poi abbassare il fuoco e coprire.


Preparare la salsa agrodolce con 2 cucchiai di aceto di mele ed uno di miele. Miscelare bene ed unire sale e pepe. Ultimare la cottura senza coperchio a fuoco medio-basso.

lunedì 2 febbraio 2015

Detox program, day by day

Sì, a 35 anni e mezzo esatti (compiuti ieri), un nuovo, serio e determinato programma detox....gli stravizi natalizi e di inizio anno...le serate junk-food....le cene di compleanno / di avanzi / di svuota-freezer ecc.....sono state troppo per il mio fegato, lo sento.
Ho bisogno di disintossicarmi un po' e di meditare......penso che infatti a breve mi iscriverò a yoga ...fa troppo freddo adesso per meditare camminando, come mi piace fare di solito.

Per aiutarmi ad essere il più costante possibile, ho deciso di tenere un "diario" dei miei giorni in regime detox....con un progetto di questo tipo da realizzare, è necessario essere perseveranti e determinati!!!
Scriverò che cosa mangio, come mi sento, quali sono le difficoltà e quali i punti di forza di una dieta di questo tipo...

Ma quali sono gli alimenti che affaticano il fegato? 
I grassi, soprattutto quelli saturi (formaggi, insaccati, panna, burro....) ed idrogenati come i fritti (durante la cottura si raggiungono elevate temperature ed i condimenti subiscono delle alterazioni importanti e danno origine a sostanze tossiche); le carni rosse per il loro alto tasso di colesterolo; gli zuccheri ed i cereali raffinati (dolci, bibite, caramelle, cioccolata, snack, pasta e pane bianco); l'alcol; la teina e la caffeina.



Prima settimana: no frumento, no latticini, no carne, no sale, no lievito (ho trasgredito un po' nel weekend, ma con dosi davvero irrisorie............per ora sono contenta!). Mi sono sentita più leggera e meno affaticata dopo i pasti.
Certo, il gusto è un po' mortificato....................ma resistiamo!

Ricette utili: 
Torta con farina di farro integrale e farina di riso ai frutti rossi
Carciofi al gratin
Caponata in agrodolce